Le mongolfiere sono un mezzo affascinante ma spesso misterioso e poco conosciuto: ecco come funziona una mongolfiera.
Storia della mongolfiera
Fu nel 1783 i fratelli Joseph Michael ed Etienne Montgolfier (da qui si deduce il significato di mongolfiera) riuscirono a far volare una pecora, un gallo e un’anatra gonfiando un pallone con aria calda. Sembra che Etienne Montgolfier guardando la cenere del camino che volava nella cappa abbia avuto l’intuizione. Nel novembre del 1783 il fisico francese Francois Pilâtre de Rozier e il marchese Francois Laurent, ufficiale del Re di Francia, furono i primi uomini a volare con una mongolfiera: a 1000 metri di altezza sorvolarono Parigi per 25 minuti.
Come funziona una mongolfiera?
Dalla storia della mongolfiera però non è chiaro quale sia il principio preciso per il quale questi enormi palloni si librano nell’aria riuscendo a trasportare oggetti e persone. Inizialmente i fratelli Montgolfier pensavano che il volo avveniva grazie ad un gas particolare presente nel fumo generato dalla combustione. Il merito dell’intuizione del principio fisico che permette alle mongolfiere di volare va reso ad Alessandro Volta il quale intuì che era semplicemente l’aria calda che permetteva alla mongolfiera di alzarsi in volo. Partendo dal principio di Archimede (ogni corpo riceve una spinta verso l’alto di uguale intensità del peso del volume dello stesso) intuì che l’aria calda, meno densa di quella atmosferica, permette alle mongolfiere di volare. Una mongolfiera sale in verticale fino ad una quota a cui la densità dell’aria calda interna è uguale a quella dell’aria esterna dal momento che la densità dell’aria atmosferica cambia in base all’altitudine. In pratica, scaldando l’aria contenuta nell’involucro, questa si dilata finché, raggiunta la capienza massima dell’involucro stesso, inizia a fuoriuscire dall’apertura in basso. Quando è uscita una quantità di aria corrispondente al peso della cesta con i suoi occupanti, la mongolfiera è in equilibrio.
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